Quest’anno è il centenario della nascita di Astor Piazzola. E sono usciti 8.356,33 periodico CD a lui dedicati.
La mole di musicisti che hanno infatti deciso di impegnarsi nella produzione (la maggior parte delle volte auto finanziata) di un lavoro di registrazione del repertorio del grande maestro argentino, ha visto arrangiamenti e trascrizioni di ogni tipo, devo aver scorto anche una versione di Oblivion per fila di bicchieri di cristallo e ukulele, peraltro originalissima. Ma qual è il motivo per cui tutti hanno sentito l’afflato irresistibile della straordinaria musica di Piazzolla convergere simultaneamente nel 2021?
Il marketing.
Mettiamo un attimo da parte che ovviamente ognuno di noi ritiene Astor Piazzolla un musicista e compositore eccelso, di quelli che ci toccano davvero nel profondo e che cambiano la percezione dello spazio che ci circonda. E diamo anche per certo che suonarlo è un’esperienza di coinvolgimento unica, potentissima. Questo lo sappiamo e lo diamo per assodato e succede sempre, non solo nel 2021.
La ragione per la quale questa copiosa produzione non sia stata nel 2020 o nel 2022 è, semplicemente, che pubblicarlo nell’anno del centenario avrebbe fatto vendere di più, sia CD che concerti. E questa è una strategia di vendita che punta a collocare un prodotto, CD o concerto, nel mercato, ossia appunto marketing.
Ecco perché mi viene da sorridere quando, confrontandomi con tanti musicisti, mi sento dire: ma a me non interessa il marketing, a me interessa la musica.
Tutti i musicisti fanno marketing anche se fanno i vaghi: quando postano il link di una masterclass, quando pubblicano una recensione di un CD, quando invitano sul canale Spotify, quando anche banalmente informano sul loro successivo concerto, quando mettono la foto col VIP di turno. È un modo di dire: eccomi, ho fatto questo, interessati, seguimi, compralo, vienimi ad ascoltare, il primo passo verso il coinvolgimento dei consumatori (amici, fan, promotori, agenti) per poter finalizzare la vendita (CD, concerto, corso di perfezionamento, metodo di insegnamento, libro) e guadagnare (soldi, notorietà, riconoscimento).
È marketing, rassegnatevi.
Piuttosto che chiedersi se fare marketing o meno, visto che il 99.9% delle persone che leggeranno questo post lo stanno già facendo, chiedetevi: come posso farlo meglio, come posso usarlo in maniera strategica, finalizzata al mio obiettivo. E, soprattutto, cosa posso offrire alle persona alla quale chiedo attenzione, tempo e soldi da spendere?
Visto che ognuno di noi è sottoposto a una media di 2000 annunci pubblicitari al giorno di tutti i tipi, capirete bene che non basta scrivere È uscito il mio CD dedicato a Piazzolla nel centenario della nascita con una sfilza di punti esclamativi dopo. Quella è un’informazione, che già sappiamo tutti, che già scrivono tutti, che anzi mi fa proprio venire voglia di passare velocemente oltre al grido di Ma dai, non ci credo, giura!
Perché quel CD? Come avete scelto il luogo della registrazione? Che scelte interpretative sono state fatte? Quale significato ha Piazzolla nella vostra vita? Perché ritenete che ascoltarlo possa donare emozioni? Quanto studio, fatica, entusiasmo, impegno avete messo in gioco? E poi la foto adatta e la grafica curata, elementi fondamentali e determinanti del marketing.
Trovare la chiave per comunicare agli altri il vostro lavoro è parte del lavoro stesso, soprattutto di un musicista.
È una strada lunga, diversa ogni giorno, serve duttilità, competenza, fantasia e molta costanza: ma vi restituirà sempre una risposta utile a costruire con il tempo il vostro pubblico, quello che vi sosterrà e seguirà. Quello grazie al quale crescerete: ogni, sacrosanto, giorno.
Tiziana | 22 Agosto 2021
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