
Quando ho smesso di suonare il violino e ho aperto un’agenzia, conoscevo ancora poco le manovre di attracco. Ossia per me il lavoro era scegliere gli artisti che avessero un alto livello artistico, che suonassero molto bene e, con tutte le prudenze e priorità del caso, andare personalmente a proporli ai direttori artistici.
Ma in questi appuntamenti, a volte sembrava quasi che, la maggior parte, non ascoltassero: cioè io potevo anche dire Sai è resuscitato Von Karajan, può interessarti una Nona di Beethoven con lui? E la risposta era: Ma dai raccontami di te, come ti stai muovendo, brava, beh certo passare dal violino a fare l’agente deve essere molto diverso. Una volta mi fece caso che uno di loro, a cui avevo portato un clip di un pianista, andò avanti fino al passaggio tecnico più difficile: Aspetta fammi vedere se le ottave gli escono. Uscii furiosa, ma di che parliamo, cioè un artista si misura dalle ottave se escono perfette o meno? Quando poi in stagione hai gente che manco le terze a 40 di metronomo riesce a fare decenti?
Negli anni ho capito che ciò su cui deve lavorare un agente adesso è l’indiscutibile: mettere in condizioni un artista di avere un seguito talmente solido di pubblico da non poter opporre resistenza. Perché il sistema agenza tradizionale, obsoleta, ormai non funziona più. Gli artisti hanno i mezzi, tramite web e social media, di rendersi indiscutibili e su questo devono lavorare, sulla loro indipendenza, sul tirarsi fuori dalle logiche e dai sistemi di agenzia.
Se il tuo pubblico ti segue, e se il coinvolgimento che hai è di qualità, allora la tua chance la possiedi a prescindere dal direttore artistico di turno e dall’agente al quale affidi la tua vita artistica.
Concentratevi su chi siete, su chi vi segue, sullo stabilire un rapporto genuino e continuativo con i vostri follower: curate questo aspetto parallelamente alla ricerca di una qualità artistica sempre più alta e raffinata, sono due cose che ora vanno a braccetto e di pari passo.
Allora sarete liberi e nessuno potrà più gestirvi.
Avrete a quel punto necessità di un manager personale che gestisca la vostra attività così che voi possiate concentrarvi sullo studio e sulla ricerca, non di mettervi nelle mani di qualcuno che oltre ai vostri ha anche altre decine di interessi per le mani.
Non guardate lontano: la risorsa, e la soluzione, siete solo e soltanto voi.
Tiziana | 3 giugno 2020