Un ricordo del Maestro Giuseppe Sinopoli

“È un’occasione che non puoi e non devi perdere Tiziana. Se non ci impegniamo per alzare sempre l’asticella dei nostri limiti, la nostra vita perde di significato. Datti un termine, studia un mese questo Doppio di Brahms, non di più: poi verrai a suonarmelo e ti dirò se sei pronta”.

Avevo 24 anni, lo avevo conosciuto quando venne a dirigere l’Orchestra Giovanile Italiana. Le sue prove erano musica e sapere, un equilibrio enormemente stimolante tra razionalità e romanticismo, mai sentimentale ma sempre appassionato. Ci stimolava a crescere con intelligenza, brillantezza e senza mai perdere l’entusiasmo.

Dopo aver studiato un mese, rinunciai alla proposta che l’Orchestra Sinfonica Siciliana riservava ai migliori allievi della Scuola di Musica di Fiesole. Capii che era oltre le mie possibilità violinistiche suonarlo come avrei desiderato. E sono certa che anche lui la pensasse come me. Ma da persona di sensibilità e capacità superiori quale era, sapeva anche che capire ciò dopo essermi messa alla prova sarebbe stato un risultato determinante per la mia crescita: cominciai a familiarizzare con i miei limiti, a farmeli amici.

A 15 anni oggi dalla sua scomparsa, vorrei ricordare così il Maestro Giuseppe Sinopoli, con un episodio unico e personale custodito tra i tesori della mia vita artistica.

Un gigante della cultura, messaggero di arte e conoscenza: un uomo di musica di cui avremmo bisogno ora e che ci lascia in eredità la consapevolezza della necessità di andare sempre oltre i propri orizzonti.

Roma, 20 aprile 2016