LA TEORIA DEL SIDECAR

Un musicista adesso ha ogni mezzo a disposizione per poter raggiungere da solo traguardi che 20 anni fa erano possibili solo grazie ad un agente.
Dice, è pazza. Ma come dovevamo parlare di musica classica e lei se ne esce con la teoria del sidecar, ma che è?!
Chiedo l’attenzione di tutti coloro, giovani, maturi, in consacrazione di carriera, tutti e intendo tutti quelli che tra di voi si sono svegliati almeno un giorno dicendosi: Basta, mi serve un agente. Alzi la mano chi non l’ha pensato.
Come se un agente possa diventare la soluzione dell’attività concertistica che si vorrebbe aumentare, o delle masterclass che si vorrebbero intensificare, o ancora della visibilità che si vorrebbe conquistare.
Un agente, un manager, è la persona seduta sulla struttura laterale attaccata alla moto: il sidecar appunto. Certo, aiuta: indica la strada, consiglia il percorso, avverte dei pericoli e, non ultimo, vi sostiene umanamente. Ma chi guida, chi decide la velocità, chi mette benzina, chi si fa accarezzare dal vento, quelli siete voi.
Un musicista, adesso, ha ogni mezzo a disposizione per poter raggiungere da solo traguardi che 20 anni fa erano possibili solo grazie ad un agente, anzi, si chiamava impresario.
Prima, non essendoci web e social da consultare, l’unica persona di cui si fidava un direttore artistico era l’impresario, che garantiva personalmente sulla qualità del suo artista.
Ora invece un direttore artistico può subito fare una ricerca ed ascoltare l’artista, vedere la sua immagine, conoscere i suoi numeri sui social: e su tutto ciò si baserà per confermare o ribaltare 😁 la proposta.
Ecco perché è importante avere un posizionamento di ottima fattura sul web: un bel sito, delle belle foto, i canali social ben curati e il materiale audio/video di grande qualità. Con o senza manager che vi rappresenti.
Per evitare di restare senza benzina e interrompere il viaggio: e magari pure con l’agente a carico!
Tiziana 🌺
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