L’argomento digital marketing delle istituzioni culturali è affascinante e incredibilmente complesso: scopriamo da quali elementi imprescindibili si parte.
Finalmente si torna al 100%: abolita la distanza, i teatri e le sale ricominceranno a riempirsi e ad accogliere il pubblico senza limitazioni.
Chiedersi dove eravamo rimasti è privo di senso visto che siamo altri, cambiate le percezioni, le consuetudini, gli sguardi, i sorrisi, le strette di mano: ma chiedersi invece cosa succederà è più che lecito visto che nei prossimi 3 anni si gioca una partita fondamentale che ridisegnerà le attività musicali.
Molte istituzioni sono già avanti e hanno scommesso sul digitale, altre sono ancora nella fase della presa di coscienza e stanno muovendo i primi passi.
Proviamo a delineare quali sono i 5 asset strategici del digital marketing che non potranno più mancare nelle attività legate alla musica classica, parlo di istituzioni, festival, aziende, scuole di musica, agenzie, accademie, tutti quegli organismi che stanno affrontando una riorganizzazione e un adeguamento di linee guida e risorse e, di conseguenza, di obiettivi da raggiungere.
I 5 ASSET STRATEGICI DEL DIGITAL MARKETING PER LE ISTITUZIONI CULTURALI
- DIGITAL BRANDING
Non basta più avere solo un logo, ci vuole una declinazione grafica che renda riconoscibili digitalmente: sui social, sul sito, sulle Google Ads e FB Ads, ovunque. Riconoscere con immediatezza è fondamentale, crea appartenenza, denota coerenza e ispira fiducia: tre requisiti fondamentali per vedere crescere le proprie vendite e il proprio pubblico.
Penso a negozi di musica e fornitori che vogliono aumentare i propri clienti, ma anche a scuole e accademie private che devono accrescere gli iscritti e ancora a istituzioni o festival che non hanno la fortuna di essere finanziati pubblicamente e che hanno dunque l’imperativo di seguire una linea di business vincente per vedere crescere il proprio pubblico e mantenere un balance commerciale.
Inoltre, investire sulla brand identity, permette anche di sviluppare il merchandising che, se ben gestito, diventa una voce di entrata aggiuntiva e un veicolo di promozione indiretto da non sottovalutare.
- RESPONSIVE WEBSITE
Irrinunciabile.
Il sito è il luogo da cui tutto parte e torna, il pubblico e i clienti devono poter vivere un’esperienza ottimale da smartphone che il supporto da cui tra il 70 e l’80% degli utenti visita un sito.
Le interazioni all’interno del sito devono essere pensate in funzione del nostro obiettivo ma anche della chiarezza che dobbiamo trasmettere a chi ci viene a trovare: percorsi chiari, dimensione dei caratteri adeguati, pulsanti a misura di dito, foto e strutture adattate ad ogni supporto.
Pensiamo a quando entriamo in un museo o in un edificio complesso: vogliamo trovare indicazioni e ci aspettiamo le frecce a mappare la strada da percorrere giusto? Ecco, bisogna pensare al proprio responsive website in questa prospettiva
- SEO
Un sito è inutile se nessuno può trovarlo: sarebbe come avere una casa stupenda, organizzare una festa ricercata con cibi prelibati, invitare 100 persone e dirgli L’indirizzo però non ve lo dò, trovatemi. Che senso ha?
La SEO, per chi non lo sapesse, è la Search Engine Optimization ossia una serie di regole da seguire e azioni da eseguire che migliorano il posizionamento del proprio sito sui motori di ricerca.
Un’ottima strategia SEO ha un’architettura complessa di attività dirette ed indirette e un investimento in questo senso non può che migliorare i risultati che si cercano: su questo tema abbiamo una quantità di informazioni impossibile da trattare in un solo articolo, vi consiglio di approfondire l’argomento per valutare il beneficio che potrebbe portare alla vostra attività.
- SOCIAL MEDIA
Fondamentali, importantissimi, senza non si può stare: ma i social media sono un mezzo, non un fine.
I social infatti devono sempre rimandare ad un sito web, servono da megafono e a farsi conoscere.
Ma per conoscersi bisogna presentarsi: e se un’istituzione, un festival, un’accademia, un fornitore, un negozio di strumenti e via dicendo non ha un sito, se non può presentare quindi la propria attività al pubblico, illustrarne i valori e dare in maniera chiara la possibilità agli utenti di mettersi in contatto, i social sono un inutile spreco di energia e di tempo.
- EMAIL MARKETING
Il grande protagonista dell’ultima settimana dopo il down catastrofico di Facebook e Instagram.
Qualsiasi professionista che abbia una minima capacità di visione laterale, il giorno dopo la disfatta social ha valutato la possibilità di potenziare la strategia di email marketing: l’unico contatto certo che possiamo avere con il nostro pubblico e con i nostri clienti.
Una newsletter non solo informativa ma coinvolgente, ben fatta, generosa, che offra spunti di lettura interessanti, divertenti, utili, presente ma non ingombrante.
Ah, e con la compliance della privacy a norma perché si rischia fino al 4% del fatturato di multa se ci sono violazioni segnalate: davvero troppe volte mi arrivano mail da istituzioni, anche orchestre molto rinomate, che non hanno la dicitura per disiscriversi, aggiornatevi quanto prima.
Molti altri elementi e strategie da analizzare (l’e-commerce, il CRM, la customer journey, il real time marketing, il Business Manager, solo per dirne alcuni) l’argomento digital marketing delle istituzioni culturali è affascinate e incredibilmente complesso: ma intanto da questi elementi si parte e sono imprescindibili.
Questo è ciò di cui abbiamo anche discusso nel seminario della scorsa domenica che ho tenuto al Maiori Festival e nel quale ho approfondito il marketing digitale delle istituzioni culturali.
Mi ha dato molta fiducia e reso felice vedere come studenti, giovani manager, appassionati e professionisti navigati abbiamo desiderio di veder crescere il loro progetto con la coscienza delle opportunità preziose che il marketing digitale offre alle istituzioni culturali.
