Fake Famous

Anche nella musica classica il fenomeno delle interazioni fake.

Quella che vedete è la fotografia del tavolo della colazione stamattina.

Ammetto di aver pensato che volevo fare proprio una bella foto, con filtri vari, fiocchi colorati, piattini e tovaglioli country chic e tutta una serie di cose che ho nell’armadio e che avrebbe reso il tutto altamente instagrammabile. Poi ho deciso che non me ne poteva fregare di meno, che l’unica cosa che mi andava di fare era una bella colazione tutti insieme e che manco 2 minuti avrei speso né per abbellire la tavola, né per postare.

Il fenomeno delle finte identità brillanti su Instagram è qualcosa che va oltre l’immaginario: sapevate, ad esempio, che esistono studi fotografici con finti set “areo privato” affittati a centinaia di euro l’ora e quasi sempre full booked?

È una delle cose che ho appreso da Fake Famous – Vita da Influencer, un documentario prodotto da HBO su Sky Documentaries, un esperimento appunto, in cui fondamentalmente si monta la vita di una persona per farla diventare influencer, ossia per renderla appetibile agli sponsor attraverso i numeri raggiunti sui social.

Che, però, sono falsi: si compra tutto, like, commenti, interazioni, salvataggi, tutto è ben organizzato in un piano di investimento mensile. Più aumentano i numeri, e più le aziende investono.

E se credete che da questo fenomeno la musica classica sia fuori, beh sbagliate: ne troverete su Instagram di profili ben dopati, facilmente riconoscibili perché commenti e like hanno nomi spesso loschi o ridicoli, e perché i commenti sono sempre uguali e fatti in serie, generati da BOT, ossia interazioni automatiche.

In sé non che ci sia nulla di male eh, sono strategie di marketing: ma non ricercate mai quel tipo di strategia se quello che volete trasmettere al vostro pubblico è verità, cura, trasparenza e accuratezza.

Quella si comunica solo con una crescita organica lenta, paziente, onesta e che si ottiene fornendo contenuti di valore, che siano spunti di riflessione e stimoli ad approfondire.

Quindi piuttosto che pubblicare la foto del vostro ultimo concerto, pompandola di interazioni false e bot, prendete un’ora del vostro tempo e scrivete quale emozione quel concerto vi ha dato e raccontate la musica che suonate.

È la strada senza dubbio più lenta e più dispendiosa di tempo ed energia: ma è l’unica che conduce all’autorevolezza, elemento indispensabile al mantenimento del vero successo.

Tiziana
📸 𝕙𝕠 𝕣𝕖𝕤𝕚𝕤𝕥𝕚𝕥𝕠 𝕒𝕟𝕔𝕙𝕖 𝕕𝕒𝕝 𝕡𝕙𝕠𝕥𝕠𝕤𝕙𝕠𝕡𝕡𝕒𝕣𝕖 𝕚𝕝 𝕡𝕣𝕒𝕥𝕠 𝕕𝕚𝕤𝕥𝕣𝕦𝕥𝕥𝕠 𝕕𝕒𝕚 𝕘𝕚𝕠𝕔𝕙𝕚 𝕗𝕠𝕝𝕝𝕚 𝕕𝕖𝕚 𝕞𝕚𝕖𝕚 𝕔𝕒𝕟𝕚

18 agosto 2021