Allora, è arrivato il momento di parlare dei concorsi in orchestra e di tutte le magagne che si nascondono dietro a un momento che è tra i più importanti nella vita di un musicista.
L’ultimo accaduto di ieri riguarda le audizioni di violino di fila al Teatro Comunale Di Bologna Fondazione: convocazione unica per l’eliminatoria lunedì 17 febbraio 2020. Domande arrivate: 127 o giù di lì. CENTOVENTISETTE. Considerando circa 10 minuti a candidato (per difetto) sono 1270 minuti da prevedere ossia 21 ore di audizioni, che in 1 giorno, a meno che l’audizione non diventi un rave con candidati e commissione che si passano il narghilè durante la notte, la vedo ardua. Dice, molto professionalmente: ma io non credevo venissero tutti. Ma sì infatti non sono andati tutti, ciccio: SOLO 107, servono 17 ore nette, è n’attimo.
E allora, la soluzione efficacissima, il genio: con tante scuse, ne rimandano a casa la metà dicendo di ripresentarsi giovedì 20 febbraio quando sarebbe stata prevista la finale.
Cioè, aspetta: io ho preso un treno da Roma domenica, sono arrivata a Bologna, mi sono pagata un hotel per stare lunedì mattina alle 8 a fare una audizione e mi ritrovo di colpo nel girone dell’inferno con decine di persone stipate nei camerini fino a che arriva qualcuno che mi dice che quel treno io lo devo riprendere e quell’hotel lo devo riprenotare perché loro NON CREDEVANO sarebbe arrivata così tanta gente? Ma è uno scherzo? Scusate se mi esprimo così elegantemente: ma si può sapere chi cazzo c’è alla gestione dei concorsi e delle audizioni?
Poi, la perla: la prova eliminatoria lunedì era in anonimato, e i candidati che l’avessero passata sarebbero andati alla finale (in chiaro) di giovedì. Già io credo che l’anonimato sia la più grande falsità che esista nei concorsi, la famosa tenda che dovrebbe servire ad essere obiettivi nella valutazione non vedendo chi è il candidato. Un’ammissione di colpa preventiva: siccome non siamo proprio sicuri sicuri che nella valutazione non ci faremo influenzare dal fatto che conosciamo il candidato, allora troviamo un modo di far finta di non conoscere l’identità così possiamo fare il comodo nostro con la coscienza pulita.
Ora però, anonimi signori, siccome è successo che si sanno già ovviamente i nomi delle persone che sono andate in finale dopo l’eliminatoria di lunedì, l’anonimato è ufficialmente andato a farsi benedire.
E quindi, se non sbaglio, c’è un vizio procedurale tale da invalidare l’audizione che deve essere annullata, riprogrammata e rimborsate le spese ai candidati presenti. E anche espresse pubblicamente le scuse a tutti questi ragazzi che fanno un’audizione perché hanno fiducia e rispetto del valore di un’istituzione.
Siatene degni.
Tiziana
AGGIUNTA AL POST, 19 febbraio 2020
Visto che si sta giustamente scatenando un putiferio per la questione, ci tengo a puntualizzare che il mio colorito disappunto non è certamente nei confronti della commissione che si è trovata ad assecondare la gestione. Il punto è come questa audizione è stata concepita ed organizzata.
Roma, 18 febbraio 2020
© Tiziana Tentoni
