7 DIRETTORI ARTISTICI CHE SI INCONTRANO ALMENO UNA VOLTA NELLA VITA

1. IL FANTASMA
Lui alle mail non risponde. Mai. Puoi iniziarla:
Gentilmente: Gentile Professore
Diplomatica: Egregio Maestro
Confidenziale: Bella Bro
Spiritosa: Sorpresa!
Apocalittica: Attenzione! Il computer si autodistruggerà tra 3, 2, 1…
Comunque la inizi: lui alle mail non risponde. Mai.
Quando lo incontri però è affabilissimo: abbracci, complimenti sull’outfit, proposta di partitone a biliardino, si parla di tutto, tranne che di musica. Perché No ti prego cara non ne parliamo a voce, scrivimi una mail. Quando gli si fa gentilmente notare che alle mail non risponde mai allora ti spiega che non è lui che le riceve ma la segretaria, la segretaria della segretaria e la badante della segretaria della segretaria e loro gli passano solo quelle più importanti: tipo la promozione Amazon sul robot elettrico Roomba che pulisce, lava, asciuga e ritorna alla base quando ha finito e lo puoi azionare anche da remoto.
2. LO YES MAN
Di solito l’incontro è al bar e lui, puntualmente, si presenta con un piccolo di ritardo di sole 3 ore e mezzo: tu sei seduta dalle 6:30 circa, hai fatto 3 colazioni e lui entra trionfante all’ora di pranzo con la mano alzata che tu pensi Ce l’ha con me. No, sta salutando tutti: dal cassiere, al padrone, al lavapiatti, al barista, alla cameriera con la quale c’ha provato già 7 volte in questo mese prendendo 8 buche: un professionista. Quando gli fai le proposte lui dice sempre sì: Temirkanov? Assolutamente! La Argerich? Divina! Il Sestetto Stradivari? Certo! L’Aris Quartett? Chiaro! Fedez feat. Il Volo? Adoro! Gli Wham? Ma perché no! Kid Creole and the Coconuts? Fantastici! Herbert von Karajan? Sì! A proposito, come sta?
3. IL GENIO MULTITASKING
Riesci ad avere l’appuntamento dopo mesi di tentativi: nel suo ufficio. Arrivi in teatro e quando in portineria dici il suo nome chiunque lo senta si butta in ginocchio in segno di rispetto. E’ il più bravo di tutti e lui lo sa: è riuscito a sanare il piccolo buco di bilancio di 42 milioni di euro con una gestione economica e finanziaria illuminata, ha le idee chiarissime sulla programmazione artistica e sulla comunicazione, è un esperto di marketing culturale. Ma soprattutto è umile: ora non soffermiamoci su quella parete con le foto a grandezza naturale insieme a Pavarotti, Kleiber, Kauffman e Gesù, quello è marketing cara, io in realtà sono un uomo semplice.
4. L’INCOMPETENTE
Di musica non capisce un cazzo. Ma niente proprio. Ti chiede direttamente di fargli tu 6/7 proposte così lui mette su la stagione e può tornarsene a giocare a golf. Allora tu ti metti a lavorare come una disperata, prepari presentazioni, keynote, PDF, cartelloni pubblicitari, volantini al profumo di pino silvestre e quando ti presenti con le proposte lui ti dice che vorrebbe qualcosa di rock ma un po’ classico. Chiarissimo. Allora, inizi a pensare a cosa escogitare e, fiera, gli porti la proposta modificata. Che però per lui adesso è un po’ troppo sbilanciata sugli uomini, bisogna tener conto delle quote rosa. Ok. Altra modifica. Che ora va bene ma se fosse possibile introdurre anche un coro di bambini vestiti di verde menta con il cappellino malva e le scarpe da ginnastica cobalto secondo lui piacerebbe molto al pubblico. E se osi chiedere cosa c’entri con la musica allora si inalbera: Senti tesoro, il direttore artistico sono io, stai un po’ al tuo posto.
5. IL MUSICISTA
Ormai nel pieno declino della sua carriera gli arriva questa manna dal cielo di una direzione artistica e a lui fa l’effetto delle noccioline di Super Pippo. Nelle prime due ore del primo giorno di nomina ha già fatto 4 scambi, che lui ovviamente chiama sinergie, vuoi mettere quanto sia più chic. Va ora in giro vestito sobriamente con tuba, mantello, bastone e alla notizia della sua nomina ha reagito in maniera composta: i fuochi d’artificio sì ma senza girandola finale che fa cafone. C’è da dire che non ha fatto un sit in di fronte al MIBAC per avere l’incarico, non ha sparso petali di orchidea gialla pezzata del Centro America nel tragitto che il presidente dell’associazione fa da casa in ufficio, non ha messo in atto un fuoco incrociato di pacchi dono per Natale, Santo Stefano, Immacolata Concezione, Festa dei nonni, Ferragosto, San Gennaro e Giornata Mondiale del Cheeseburger ai parenti del direttore amministrativo fino alla IV generazione: no no, lui se l’è meritato.
6. IL CREATIVO
Ne ha sempre una da tirare fuori dal cilindro ed è convinto di essere all’avanguardia, quindi mai dirgli che a Londra, Parigi o New York sono 10 anni che fanno la stessa cosa perché ve lo fate nemico. Con lui però ci si diverte: è un continuo brainstorming di idee fantasiose, trovate sorprendenti, progetti che coinvolgono musica, cinema, teatro, danza, pittura, scultura, pace nel mondo, rifiuti solidi urbani, corso di make up di Rihanna e diritti dei commercianti di Via Condotti. Poi però, alla fine, la programmazione è davvero geniale, unica nel suo genere oltre che di un anticonformismo estremo: l’integrale dei Quartetti d’archi di Beethoven, una prima mondiale.
7. L’EQUILIBRATO
E’ una persona intelligente, competente, sensibile, educata, intellettualmente avanti e con la rara capacità di ascoltare davvero gli interlocutori. Ha competenze di amministrazione, contabilità, musica, marketing talmente sviluppate da fargli scegliere sempre i giusti professionisti da affiancarsi, con i quali riesce ad essere un grande leader perché si fida di loro visto che li ha voluti lui. Presenzia ma non troppo, è attivo sui social con argomenti interessanti, se gli mandi una proposta dice SI’ se gli interessa e NO se non la ritiene adatta. Ha un buon senso dell’umorismo e si diverte a condividere su Instagram anche i suoi momenti di relax che mica si può pensare solo al lavoro eh! E’ così stimolante scambiare anche solo due parole con lui perché sai che ne uscirai arricchita, talmente brillante che da’ quasi fastidio. Vabbè dai, scherzo. 😉
Roma, 23 dicembre 2018
© Tiziana Tentoni
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